Oggi non ho niente da dire. A parte il fatto che qui vicino voi, persone, esseri umani, ragazzi, siete costretti a vivere in condizioni oltre ogni limite di sopportazione.
Oggi non ho niente da dire. A parte il fatto che un pezzo di carta che non c’è vi condanna a questo. Già, perchè se hai trovato il coraggio di scappare dal paese che ti ha visto nascere e crescere, un pezzo di carta è nulla, pensando a tutti quelli che hai dato per partire. Ma se stai dall’altra parte, di chi accoglie, quel pezzo di carta rappresenta la differenza nel tuo futuro. Se ce l’hai sarai una pedina come tante in questo sistema putrefatto. Se ne sei sprovvisto, allora sarai schiavo. Sarebbe stato meglio per te non partire proprio.
Già che sei qui ti chiudo in un lager, e ti faccio marcire lì dentro per sei mesi, con la scusa che devo identificarti.
Ti faccio mangiare da schifo, ti stuzzico e ti vesso in ogni modo, non do ascolto alle tue richieste, ti faccio visitare l’infermeria con il contagocce, più per imbottirti di psicofarmaci che per curarti, e se alzi la voce o tenti di scappare, allora saranno legnate.
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