Situazioni promiscue..

Oggi non ho niente da dire. A parte il fatto che qui vicino voi, persone, esseri umani,  ragazzi, siete costretti a vivere in condizioni oltre ogni limite di sopportazione.

Oggi non ho niente da dire. A parte il fatto che un pezzo di carta che non c’è vi condanna a questo. Già, perchè se hai trovato il coraggio di scappare dal paese che ti ha visto nascere e crescere, un pezzo di carta è nulla, pensando a tutti quelli che hai dato per partire. Ma se stai dall’altra parte, di chi accoglie, quel pezzo di carta rappresenta la differenza nel tuo futuro. Se ce l’hai sarai una pedina come tante in questo sistema putrefatto. Se ne sei sprovvisto, allora sarai schiavo. Sarebbe stato meglio per te non partire proprio.

Già che sei qui ti chiudo in un lager, e ti faccio marcire lì dentro per sei mesi, con la scusa che devo identificarti.

Ti faccio mangiare da schifo, ti stuzzico e ti vesso in ogni modo, non do ascolto alle tue richieste, ti faccio visitare l’infermeria con il contagocce, più per imbottirti di psicofarmaci che per curarti, e se alzi la voce o tenti di scappare, allora saranno legnate.

E non aspettarti visite o comunicazioni con l’esterno. Tu per me sei solo una rogna, una delle tante, e devi marcire lì dentro senza che nessuno possa vedere come stai. Che se ti vedono troppo in giro, la signora col fazzoletto verde del varesotto o l’impiegato medio con la sua vita normale si sentiranno poco sicuri.

Potrai provare a fuggire, se ci riesci, ti puoi tagliare, cucire le labbra, spezzare un braccio, incendiare tutto quello che ti capita a tiro. Devi comunque stare zitto. E se devasti questo paradiso dell’accoglienza, ti faccio dormire in cucina, pure all’aperto se mi girano, e non ti do neanche una coperta. A terra, devi dormire, come una bestia, quello che sei.

Ed è inutile, te l’ho detto, che provi a organizzare proteste, a fare scioperi della fame. Oltre le alte mura in cui sei chiuso non passa niente. E se qualcosa passa, fuori, ti mando un onorevole di turno, gli faccio fare dichiarazioni che distolgano un attimo dal problema reale e se non basta a farti sentire una nullità lo mando a stringere le mani dei tuoi carcerieri e ad incoraggiarli nel loro lavoro.

Così farò sapere a tutti che il motivo per cui fai casino non è la sacrosanta richiesta di essere libero, ma perchè vedi che quelli di fianco a te hanno prospettive di vita così diverse dalle tue e questo genera situazioni promiscue.

No, non sono barzellette. Un personaggio del genere esiste davvero, e le sue dichiarazioni producono molti più articoli di qualsiasi incendio tu possa provocare.

Sai che ti dico? La prossima volta che pensi di dar fuoco a qualcosa, pensa a me, odiami, sono io la causa dei tuoi mali, magari quel posto lo distruggi tu, definitivamente, perchè io non ne sono stato capace.

 

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Questo è il blog del gruppo NO-CIE BRINDISI. nociebrindisi@autistici.org View all posts by nociebr

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