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Chi crede nella legge?

Notizia fresca fresca, la corte di giustizia europea boccia la norma italiana che prevede il reato di clandestinità. Leggete questo.

Qualcuno potrà ora dire che giustizia è fatta riguardo ad uno scempio del diritto come quello di trasformare in reato uno status, quello di essere senza i giusti documenti in un territorio straniero.

Qualcuno potrà dire che quella norma da periodo di leggi razziali non è l’unico problema, poichè essa è parte di un disegno ben più ampio chiamato pacchetto sicurezza.

Altri andranno a cercarsi il perchè è stato respinto questo provvedimento e con quali motivazioni. Si legge testualmente (da Repubblica): il reato di clandestinità entra in contrasto con le politiche europee che si pongono come obiettivo “di instaurare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali”. Continue reading


ciao vik

Guardate questo video (non riesco ancora a pubblicare video sul blog, I’m sorry)

http://www.youtube.com/watch?v=NBgI_QWgXaI

 


Se non sono gigli…

Posso utilizzare la mia forza e le mie energie a far battaglie contro l’ordine precostituito dallo Stato e materializzato dalle forze dell’ordine, battermi quanto più coerentemente e costantemente possibile contro i loro soprusi e inganni, i loro abusi e violenze. Posso continuare a non utilizzare il diritto al voto, a non chinare la testa di fronte alla scelta di una rappresentanza monca e incapace di portare nei piani decisionali quella che è la mia idea, esser giunta alla conclusione che chi arriva in alto ha accettato di accantonare il suo pensiero pezzo per pezzo, in proporzione ai gradini percorsi per giungere in alto, fino a quando, dopo averlo raggiunto ha dimenticato cosa era il suo stesso pensiero, o pensarlo come così lontano e irrealizzabile che è meglio abbandonarlo definitivamente. Poi posso allearmi con quei, sempre meno, compagni di lotta e incamminarmi verso una struttura di ingiustizia incomparabile ed esprimere tutto il mio dissenso, lasciando tutti coloro che non sono con me nel buio pesto dell’ignoranza. Tutti coloro che hanno venduto la loro anima ai bisogni carnali, che hanno diviso la loro essenza fra soddisfazione personale e amore per l’umanità, lasciando che le due cose venissero divise irreparabilmente, che non coincidessero mai più. Lasciare che tutti costoro divengano facili statuette modellabili e domabili ai comandi del capitale, che siano tristi e felici a seconda di ciò che hanno visto in televisione, che si emozionino di fronte a un bambino dalla pelle scura e che si indignino quando lo stesso è divenuto grande ed è arrivato vicino al loro paesino. Continue reading


In questo mondo siamo tutti fuoriluogo


Manduria 9 aprile:presidio (non) autorizzato e riflessioni

Questo report descrive una giornata straordinaria, quella di sabato 9 aprile,  in cui abbiamo deciso di tornare davanti alla tendopoli tra Oria e Manduria per ribadire ancora una volta che la politica sull’immigrazione di questo governo, ma di tutti i governi in generale, è una visione sciagurata del mondo, ed è complice e funzionale di un colonialismo mai finito. Non possiamo accettare che il concetto di accoglienza diventi pratica da appaltare a questa o quella azienda o organizzazione statale, non possiamo accettare che gente che fugge dalla propria terra perchè non può o perchè non vuole più starci venga rinchiusa, privata della libertà, marginalizzata e ghettizzata e ancora peggio venga diffusa l’idea che sia un pericolo incombente sulla testa dei cittadini. Non si può credere che creando una o più tendopoli in cui ammassare immigrati di ogni tipo si sia risolto il problema. Le notizie di queste ore, gli schiaffi che Maroni ha preso in sede europea, sono la ulteriore testimonianza (se qualcuno ne avesse il bisogno) che ciò che hanno fatto le autorità del vecchio continente, appoggiando prima dittatori sanguinari con i quali per anni hanno fatto affari, e poi bombardando, fregandosene altamente delle conseguenze, è un enorme fallimento visibile a tutti. Continue reading


Riviste clandestine

Questo articolo è tratto dal numero di febbraio di “In vece”, giornale distribuito nelle situazioni di movimento e che pare sia pericoloso (o almeno compromettente) avere, da qualche giorno a questa parte. Perchè? A noi pare che questa rivista dica il giusto. Forse è proprio questa la risposta.

 

«Davanti alla rivolta che nelle ultime settimane sta divampando in Tunisia, senza dubbio in molti ci saremo chiesti cosa fare, come contribuire a far sì che le esplosioni di rabbia nelle strade di Tunisi, Gabes, Gerba, La Marsa possano stimolare e al contempo essere sostenute da quanto accade nelle nostre città.

“L’Italia sostiene i governi in Tunisia e in Algeria, che hanno avuto coraggio e costituiscono un’importante presenza mediterranea, soprattutto nella lotta al terrorismo”. Traducendo queste parole pronunciate dal ministro degli esteri Frattini è chiaro che il colonialismo italiano ha fortissimi interessi in questi paesi e che lo Stato e le aziende del nostro paese hanno enormi responsabilità nel costruire un presente di miseria per milioni di uomini e donne tunisini. Continue reading


Manduria, media, morti e superstiti

Manduria, mercoledì 6 aprile. Appena arrivati alla tendopoli si nota subito qualcosa di strano. Per strada non c’è il solito via vai di gente di ogni tipo, i migranti sono quasi tutti all’interno del campo, e li vedi radunati solo quando dei ragazzi arrivano con i tamburelli e cominciano a suonare la pizzica. L’aria è distesa, tutti hanno capito che devono avere pazienza e aspettare le papier.

Ma non mancano solo loro, in questo ombelico del mondo che è diventato questo tratto di campagna salentina. Pochi mezzi delle forze dell’ordine, e soprattutto, quasi nessun giornalista. Uno di noi, con la sua macchina fotografica, si dirige verso il furgone di una troupe televisiva di un canale satellitare molto famoso, (comincia con sk…) e chiede:

“Dove sono tutti gli altri?”, intendendo capire dell’assenza dei media che  i giorni precedenti avaveno affollato questo angolo di sud.

“Sono tutti a Lampedusa” il reporter aveva usato il loro, quasi a volersi smarcare dalla scelta, “lì ci sono i morti, qui no”. E stringendosi nelle spalle aveva dato la motivazione scontata e agghiacciante del loro lavoro. Dopo qualche minuto, anche questa troupe se ne andava, da sola, forse verso la Sicilia…

Intanto i migranti che sono scampati al naufragio di due giorni fa, oggi, venerdì 8, sono stati trasferiti tutti nel CARA di Restinco. In tutto 57, arrivati con un aereo da Lampedusa, 2 di loro sono ricoverati all’ospedale Perrino di Brindisi, tutti sono ancora sotto choc, hanno vissuto storie terribili e adesso comincia un altro calvario.


Conosci Connecting People?

Pubblico questo post per fare chiarezza (perchè ce n’è ancora bisogno) su chi è Connecting People e su cosa fa. Provate a vedere sul suo sito cosa dice della situazione di Manduria nel suo ultimo comunicato stampa. Sembra una bella favoletta. Non lo è. E’, invece, una storia di profitti enormi attraverso la (pessima) gestione di campi di concentramento per immigrati irregolari, o, in base all’andamento del mercato, profughi delle varie emergenze. Profitti cresciuti sulle spalle della gente che non può o non vuole più stare nel proprio paese. Un dettagliato articolo di Carta può aiutarci. Anche se all’epoca (2009) non gestiva Restinco, tutto è pressochè rimasto uguale.

Gestire lager per migranti non è un’opprtunità, è un’infamia.

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Resoconto da Manduria

Alcuni di noi, ancora bruciante la sconfitta seguita al divieto di presidio davanti a Restinco, hanno deciso di cercare comunque un coordinamento tra le varie realtà della zona, in un punto che più significativo proprio non si sarebbe potuto scegliere: la stazione ferroviaria di Oria (Br), che da qualche giorno è diventato un crocevia rispetto a quella che tutti chiamano la tendopoli di Manduria. Scrivo questo perchè la distanza tra quello che si può sentire attraverso i media e la realtà diventa abbissale se ti cali un attimo nella situazione. Proprio per questo, oltre che per ricercare un momento di incontro con tutti, abbiamo raggiunto il campo nella giornata di lunedì. Si trova a pochi chilometri da Oria, ma essendo in territorio di Manduria, da quest’ultima ha preso il nome mediatico, e non solo. Continue reading


Presidio non autorizzato

Abbiamo ricevuto, per mano del dirigente della digos di Brindisi, il documento ufficiale che VIETA il presidio di domani, domenica 3 aprile, di fronte al CIE di Restinco.

Il mandante è il ministero dell’interno, che ha chiamato la questura di Brindisi per negare qualsiasi manifestazione in provincia.

Il motivo ufficiale è che, a causa della fuga di massa dal centro di Manduria, la paura è che questo dissenso si diffonda OVUNQUE.

C’è chi, nella vita, è sempre pronto ad OBBEDIRE. Noi non siamo di quella stoffa. Domani, il gruppo no-cie brindisi proverà ad arrivare al cie di Restinco, SE ce lo permetteranno. Ci ostacolano, ma non ci sorprendono. A breve aggiornamenti