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La malattia della polizia

Nella giornata del 1° maggio sembra che un tunisino rinchiuso nel cie di Restinco sia stato ricoverato all’ospedale Perrino perchè gli è stata riscontrata una malattia infettiva del tipo morbillo.

Chissà, naturalmente, se dal momento dell’incubazione a quando il tunisino è stato portato in ospedale la malattia non si sia diffusa sia tra i detenuti, ma anche tra chi lì dentro presta servizio.

La notizia, infatti, diffusa dal sindacato di polizia, non era certo incentrata sulle condizioni del tunisino o degli altri reclusi di Restinco, ma semplicemente una mesta polemica tra funzionari dell’ordine che fanno la gara a chi prima scarica le proprie responsabilità… sembra che i gravi pericoli per la salute valgano solo per il personale di polizia, che non ha ricevuto ancora guanti, mascherine e quant’altro occorra da chi di competenza. E con quanto zelo si fanno i nomi dei presunti colpevoli.

Mentre alcuni reclamano mascherine e guanti, altri attendono libertà.


Manduria: situazione e possibile futuro

Tante cose sono successe alla tendopoli di Manduria dall’ultima volta che ve ne abbiamo dato notizia.

Intanto un uomo, tunisino, è morto, investito da una giovane ragazza sulla strada che congiunge il campo a Oria. Una strada che non è illuminata e che i migranti sono costretti a percorrere a piedi, poichè non vi sono servizi navetta per coprire i circa 3 km di questo assurdo percorso. Una tragedia annunciata? Credo di si. Anche perchè le famose navette c’erano, hanno fatto la spola tra “i due mondi” per qualche giorno. Ma la campagna elettorale si sente: con i costi del servizio addebitati alla provincia di Brinidisi e con la protesta dei cittadini di Oria che vedevano aumentare i migranti nel loro paese, Mister Ferrarese ha dovuto frenare l’emorragia di consensi e chiudere la bocca di qualcuno, non fosse mai che le televisioni locali facessero sentire anche qualche voce contro…

Nel campo la vita è il solito insensato modo di gestire le cose di chi conosciamo già per le sue virtù. Si parla infatti di documenti, fatti distribuire NEL campo ma senza alcuna intestazione, che addirittura vietavano i famosi permessi temporanei a chi non avesse dimostrato di avere i soldi necessari per prendere un treno. Dalla questura e dalla direzione del campo subito sono arrivate smentite circa la paternità dello scritto, a seguito di molte proteste piovute su entrambi “i gestori”, ma come dicevamo questo foglio è stato distribuito dall’interno della tendopoli (e se il cerchio si stringe a noi è sufficiente così).

I migranti partono al ritmo di circa 100 al giorno, caricati su pullman e portati alla stazione di Oria, quasi un invito a scomparire dalla vista, e alla faccia dei permessi di circolazione. Di questo passo tra pochi giorni la tendopoli sarà vuota, così i media locali già si interrogano sulla futura destinazione di questo ennesimo non-luogo. Alcuni spingono sull’ipotesi che le tende saranno sostituite da containers, e che questo sito diventerà un CARA (per richiedenti asilo). Per ora è solo una teoria dei giornali.


Imbrattamenti contro la cooperativa Nuvola

Ci giunge notizia, tramite mail anonima ad un sito a noi noto, quanto segue:

“FRANCAVILLA FONTANA (BR) – Ignoti lasciano scritte contro i C.I.E./LAGER e imbrattano l’insegna sotto la sede della ditta “NUVOLA” che lucra all’interno del c.i.e. di Restinco”

Non è intenzione di questo spazio incoraggiare, attraverso la pubblicazione di notizie di questo tenore, azioni come quella compiuta contro la cooperativa Nuvola. E’ però evidente a tutti come sempre più gente sia informata su quali e quanti siano gli ingranaggi che da anni permettono internamenti, violenze e deportazioni ai danni dei migranti senza carte. Ci sembra semplice e naturale conseguenza il fatto che alcuni, stanchi dell’immobilismo e del silenzio che copre orrori legalizzati come l’esistenza dei nuovi lager della democrazia, si muovano con azioni dirette senza il bisogno che esse siano il risultato di una concessione o di una autorizzazione.

La notizia non è stata confermata da nessun organo di stampa.

 


Sbatti il mostro in prima pagina

Solidali con i Fuoriluogo, solidali con noinonsiamocomplici.

Dalla Repubblica del 30 marzo.


Manduria, media, morti e superstiti

Manduria, mercoledì 6 aprile. Appena arrivati alla tendopoli si nota subito qualcosa di strano. Per strada non c’è il solito via vai di gente di ogni tipo, i migranti sono quasi tutti all’interno del campo, e li vedi radunati solo quando dei ragazzi arrivano con i tamburelli e cominciano a suonare la pizzica. L’aria è distesa, tutti hanno capito che devono avere pazienza e aspettare le papier.

Ma non mancano solo loro, in questo ombelico del mondo che è diventato questo tratto di campagna salentina. Pochi mezzi delle forze dell’ordine, e soprattutto, quasi nessun giornalista. Uno di noi, con la sua macchina fotografica, si dirige verso il furgone di una troupe televisiva di un canale satellitare molto famoso, (comincia con sk…) e chiede:

“Dove sono tutti gli altri?”, intendendo capire dell’assenza dei media che  i giorni precedenti avaveno affollato questo angolo di sud.

“Sono tutti a Lampedusa” il reporter aveva usato il loro, quasi a volersi smarcare dalla scelta, “lì ci sono i morti, qui no”. E stringendosi nelle spalle aveva dato la motivazione scontata e agghiacciante del loro lavoro. Dopo qualche minuto, anche questa troupe se ne andava, da sola, forse verso la Sicilia…

Intanto i migranti che sono scampati al naufragio di due giorni fa, oggi, venerdì 8, sono stati trasferiti tutti nel CARA di Restinco. In tutto 57, arrivati con un aereo da Lampedusa, 2 di loro sono ricoverati all’ospedale Perrino di Brindisi, tutti sono ancora sotto choc, hanno vissuto storie terribili e adesso comincia un altro calvario.


Conosci Connecting People?

Pubblico questo post per fare chiarezza (perchè ce n’è ancora bisogno) su chi è Connecting People e su cosa fa. Provate a vedere sul suo sito cosa dice della situazione di Manduria nel suo ultimo comunicato stampa. Sembra una bella favoletta. Non lo è. E’, invece, una storia di profitti enormi attraverso la (pessima) gestione di campi di concentramento per immigrati irregolari, o, in base all’andamento del mercato, profughi delle varie emergenze. Profitti cresciuti sulle spalle della gente che non può o non vuole più stare nel proprio paese. Un dettagliato articolo di Carta può aiutarci. Anche se all’epoca (2009) non gestiva Restinco, tutto è pressochè rimasto uguale.

Gestire lager per migranti non è un’opprtunità, è un’infamia.

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Menzogne mediatiche

Se in questi giorni provate a digitare restinco su google, vi apparirà, tra le primissime voci, questo articolo, (chiamiamolo così)  firmato da tale Antonio Portolano, sedicente giornalista di Brindisi Report, uno dei quotidiani on-line della città. Vogliamo sperare che la redazione di questo giornale non si sia accorta dell’abominevole scritto del signore di cui sopra. Altrimenti dovremmo cominciare a pensare che notizie come queste, piene almeno di molte inesattezze, siano il pane quotidiano dei giornali. Ad onor del vero, in seguito alla notizia del divieto imposto agli organizzatori del 3 Aprile, anche la Gazzetta del Mezzogiorno riportava notizie false circa, appunto, chi avesse indetto quel presidio, che non era Emergency (che ha comunque aderito e con la quale stiamo collaborando anche a Manduria), bensì proprio il gruppo no-cie.

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Modena e Restinco: la strategia dei Maroni

Riporto un articolo di Macerie e storie di Torino, interessante per capire che non solo a Brindisi l’autorità nega la possibilità di smascherare i meccanismi di questi tempi bui. Spezzando il filo diretto tra chi si rivolta, dentro, e chi solidarizza, fuori, ma anche restringendo le libertà di ognuno, compreso chi, oggi,  non si sentisse interessato a certe tematiche. Domani, quando costoro si accorgeranno di non avere più margini di dissenso possibile, sarà tardi. E’ bene svegliarsi subito. Continue reading


Comunicato sul presidio vietato

Questo è il comunicato che il nostro gruppo ha redatto in seguito a ciò che è successo domenica 3 aprile. Chi volesse, (tra i presenti e non),  può mandare la propria adesione alla nostra mail, che vedete qui a destra, prima che tale comunicato venga diffuso agli organi di stampa. Naturalmente è solo una formalità, l’unica cosa che ci interessa (e ci addolora) è che quei ragazzi che ci aspettavano domenica non saranno stati felici di ciò che è successo. Noi siamo incazzati. Continue reading


Presidio non autorizzato

Abbiamo ricevuto, per mano del dirigente della digos di Brindisi, il documento ufficiale che VIETA il presidio di domani, domenica 3 aprile, di fronte al CIE di Restinco.

Il mandante è il ministero dell’interno, che ha chiamato la questura di Brindisi per negare qualsiasi manifestazione in provincia.

Il motivo ufficiale è che, a causa della fuga di massa dal centro di Manduria, la paura è che questo dissenso si diffonda OVUNQUE.

C’è chi, nella vita, è sempre pronto ad OBBEDIRE. Noi non siamo di quella stoffa. Domani, il gruppo no-cie brindisi proverà ad arrivare al cie di Restinco, SE ce lo permetteranno. Ci ostacolano, ma non ci sorprendono. A breve aggiornamenti