Category Archives: DISCUSSIONI

Tripoli street. Tecniche dell’insurrezione

Ogni volta che si parla di Libia non nascondo un certo disagio a sentire o dire. Qualsiasi cosa. Perchè seduti comodamente davanti ad un computer si può dire di tutto, si può pensare di tutto, tranne forse proprio la realtà. Sono fermamente convinto che un cambiamento,  vero, si ottenga solo attraverso pratiche di conflitto, autentiche e senza compromesso alcuno. Quindi anche il sangue è uno dei protagonisti. Ho letto questo brano con il fiato sospeso, e credo sia molto valido prima di tutto poichè è stato scritto sul campo, a Misurata, e anche perchè riesce a rappresentare tutto quello che è necessario fare, quasi fosse proprio il manuale del ribelle. E’ inutile stare a dire quanto siano legate vicende come questa, con le storie di chi poi fugge e trova una fortezza che ripropone, a livelli diversi, ma non disuguali, lo stesso sfruttamento e la stessa sottomissione. Prendetela come una lettura accademica, dedicata a chi parla di rivoluzione senza fare i conti con i propri scheletri.. Continue reading


Tunisini di Lampedusa a Parigi

Leggiamo e diffondiamo volentieri:

da http://cettesemaine.free.fr/  e   http://informa-azione.info/

Nel gioco dell’oca a cui sono costretti gli immigrati tunisini, la frontiera francese non è certo l’arrivo. Dopo essere sopravvissuti alla traversata in mare, essere passati fra la rete poliziesca italiana od essere riusciti ad evadere da CIE e campi vari, aver passato la frontiera eludendo i blocchi della polizia francese… si ricomincia!
Nelle ultime due settimane ci sono state imponenti e continue retate “au faciès” (vengono presi di mira solo quelli che hanno la “faccia da arabo”) nelle principali città francesi, in particolare a Parigi. Ovviamente non ci sono cifre esatte, ma c’è chi parla di un migliaio sulla sola Parigi. Sembrerebbe, ma anche questa non è cosa sicura, che gli arrestati vengano trattenuti qualche giorno (altre fonti dicono due settimane), schedati (dati, foto, impronte digitali) e rilasciati con un foglio di via dal territorio francese. Testimoni hanno visto gli sbirri strappare davanti ai tunisini i pezzi di carta dati loro dalle autorità italiane (i cosiddetti permessi di soggiorno temporanei) … Continue reading


Fuori! (sull’Europa e le sue scelte)

 

L’Unione Europea bacchetta l’Italia, l’Italia bacchetta l’Europa perchè bacchetta solo l’Italia e non anche gli altri paesi…che tristezza!

Ma andiamo a spulciare questa maledetta direttiva comunitaria sui rimpatri, così capiamo se il problema è il reato di clandestinità o la costruzione, mattone su mattone, (si legga accordo su accordo, direttiva su direttiva) di una mastodontica recinzione invisibile (a volte anche no!) intorno ad ogni stato europeo nessuno escluso.

La direttiva rimpatri è quella che impone agli stati europei di rimpatriare i cittadini degli stati terzi che soggiornano in maniera irregolare (soggiornare in maniera irregolare su un pezzo di terra è una scena che mi fa venire i brividi, non riesco proprio a capire dove sia il problema!), e prevede tutta una serie di diritti che, chi si occupa da un pò di questa tematica sa benissimo non solo che vengono sistematicamente violati, ma che non sono affatto considerati, ma comunque è chiaro in ogni rigo che il rimpatrio deve avvenire! E se colui che deve essere rimpatriato resiste?, si dimena? Cosa prevede la direttiva? In allegato, sotto il titolo “Uso delle misure coercitive”,  si legge:

La misura coercitiva applicata non deve compromettere o minacciare la facoltà di respirare normalmente del rimpatriando. Se vi è uso della forza, si deve assicurare che il rimpatriando rimanga con il torace in posizione verticale e che nulla opprima o interferisca con il suo torace impedendogli di respirare normalmente. I rimpatriandi che oppongono resistenza possono essere immobilizzati con mezzi che non ledano la loro dignità e integrità fisica. Continue reading


Chi crede nella legge?

Notizia fresca fresca, la corte di giustizia europea boccia la norma italiana che prevede il reato di clandestinità. Leggete questo.

Qualcuno potrà ora dire che giustizia è fatta riguardo ad uno scempio del diritto come quello di trasformare in reato uno status, quello di essere senza i giusti documenti in un territorio straniero.

Qualcuno potrà dire che quella norma da periodo di leggi razziali non è l’unico problema, poichè essa è parte di un disegno ben più ampio chiamato pacchetto sicurezza.

Altri andranno a cercarsi il perchè è stato respinto questo provvedimento e con quali motivazioni. Si legge testualmente (da Repubblica): il reato di clandestinità entra in contrasto con le politiche europee che si pongono come obiettivo “di instaurare una politica efficace di allontanamento e di rimpatrio nel rispetto dei diritti fondamentali”. Continue reading


Manduria: situazione e possibile futuro

Tante cose sono successe alla tendopoli di Manduria dall’ultima volta che ve ne abbiamo dato notizia.

Intanto un uomo, tunisino, è morto, investito da una giovane ragazza sulla strada che congiunge il campo a Oria. Una strada che non è illuminata e che i migranti sono costretti a percorrere a piedi, poichè non vi sono servizi navetta per coprire i circa 3 km di questo assurdo percorso. Una tragedia annunciata? Credo di si. Anche perchè le famose navette c’erano, hanno fatto la spola tra “i due mondi” per qualche giorno. Ma la campagna elettorale si sente: con i costi del servizio addebitati alla provincia di Brinidisi e con la protesta dei cittadini di Oria che vedevano aumentare i migranti nel loro paese, Mister Ferrarese ha dovuto frenare l’emorragia di consensi e chiudere la bocca di qualcuno, non fosse mai che le televisioni locali facessero sentire anche qualche voce contro…

Nel campo la vita è il solito insensato modo di gestire le cose di chi conosciamo già per le sue virtù. Si parla infatti di documenti, fatti distribuire NEL campo ma senza alcuna intestazione, che addirittura vietavano i famosi permessi temporanei a chi non avesse dimostrato di avere i soldi necessari per prendere un treno. Dalla questura e dalla direzione del campo subito sono arrivate smentite circa la paternità dello scritto, a seguito di molte proteste piovute su entrambi “i gestori”, ma come dicevamo questo foglio è stato distribuito dall’interno della tendopoli (e se il cerchio si stringe a noi è sufficiente così).

I migranti partono al ritmo di circa 100 al giorno, caricati su pullman e portati alla stazione di Oria, quasi un invito a scomparire dalla vista, e alla faccia dei permessi di circolazione. Di questo passo tra pochi giorni la tendopoli sarà vuota, così i media locali già si interrogano sulla futura destinazione di questo ennesimo non-luogo. Alcuni spingono sull’ipotesi che le tende saranno sostituite da containers, e che questo sito diventerà un CARA (per richiedenti asilo). Per ora è solo una teoria dei giornali.


Imbrattamenti contro la cooperativa Nuvola

Ci giunge notizia, tramite mail anonima ad un sito a noi noto, quanto segue:

“FRANCAVILLA FONTANA (BR) – Ignoti lasciano scritte contro i C.I.E./LAGER e imbrattano l’insegna sotto la sede della ditta “NUVOLA” che lucra all’interno del c.i.e. di Restinco”

Non è intenzione di questo spazio incoraggiare, attraverso la pubblicazione di notizie di questo tenore, azioni come quella compiuta contro la cooperativa Nuvola. E’ però evidente a tutti come sempre più gente sia informata su quali e quanti siano gli ingranaggi che da anni permettono internamenti, violenze e deportazioni ai danni dei migranti senza carte. Ci sembra semplice e naturale conseguenza il fatto che alcuni, stanchi dell’immobilismo e del silenzio che copre orrori legalizzati come l’esistenza dei nuovi lager della democrazia, si muovano con azioni dirette senza il bisogno che esse siano il risultato di una concessione o di una autorizzazione.

La notizia non è stata confermata da nessun organo di stampa.

 


ciao vik

Guardate questo video (non riesco ancora a pubblicare video sul blog, I’m sorry)

http://www.youtube.com/watch?v=NBgI_QWgXaI

 


Se non sono gigli…

Posso utilizzare la mia forza e le mie energie a far battaglie contro l’ordine precostituito dallo Stato e materializzato dalle forze dell’ordine, battermi quanto più coerentemente e costantemente possibile contro i loro soprusi e inganni, i loro abusi e violenze. Posso continuare a non utilizzare il diritto al voto, a non chinare la testa di fronte alla scelta di una rappresentanza monca e incapace di portare nei piani decisionali quella che è la mia idea, esser giunta alla conclusione che chi arriva in alto ha accettato di accantonare il suo pensiero pezzo per pezzo, in proporzione ai gradini percorsi per giungere in alto, fino a quando, dopo averlo raggiunto ha dimenticato cosa era il suo stesso pensiero, o pensarlo come così lontano e irrealizzabile che è meglio abbandonarlo definitivamente. Poi posso allearmi con quei, sempre meno, compagni di lotta e incamminarmi verso una struttura di ingiustizia incomparabile ed esprimere tutto il mio dissenso, lasciando tutti coloro che non sono con me nel buio pesto dell’ignoranza. Tutti coloro che hanno venduto la loro anima ai bisogni carnali, che hanno diviso la loro essenza fra soddisfazione personale e amore per l’umanità, lasciando che le due cose venissero divise irreparabilmente, che non coincidessero mai più. Lasciare che tutti costoro divengano facili statuette modellabili e domabili ai comandi del capitale, che siano tristi e felici a seconda di ciò che hanno visto in televisione, che si emozionino di fronte a un bambino dalla pelle scura e che si indignino quando lo stesso è divenuto grande ed è arrivato vicino al loro paesino. Continue reading


Il fascismo ha il volto della lega

Non ho voglia di dare spiegazioni sul perchè penso (a titolo squisitamente personale) che oggi i veri fascisti abbiano la camicia verde. Se davvero voleste capire perchè sono giunto a questa conclusione potreste vedere il video di Borghezio che istruisce giovani francesi sull’utilizzo del “regionalismo” per mascherare i veri obiettivi.

Oppure potreste leggere le dichiarazioni di Castelli, viceministro del vostro governo: “Non possiamo sparare agli immigrati, almeno per ora”. E siccome più di qualcuno ha voluto chiedere spiegazioni per queste affermazioni, ci ha pensato Speroni, altro esponente importante del partito del nord: “Molto spesso quando i nostri pescherecci, disarmati, si avvicinano alle coste della Tunisia vengono mitragliati. Usiamo lo stesso metodo”. E ancora: “Non sbagliano i tunisini. Se uno invade le acque territoriali di un Paese sovrano  è lecito usare le armi, questo è diritto internazionale. L’ha fatto anche Zapatero, se viene violata la sovranità di un Paese è lecito usare le armi, poi se è opportuno o meno lo decide il governo”. Poi disquisizioni di geopolitica: “Non ce l’hanno certo scritto in fronte se sono profughi, ma non c’è una situazione in Tunisia che giustifichi l’arrivo di profughi. Se venissero da Malta o dal Canada lei direbbe che sono profughi?”. “Scusate,  in Libia l’Europa non sta usando le armi? Le armi o si possono usare o no. Noi siamo invasi, c’è gente che viene in Italia senza permesso, violando tutte le regole. A questo punto vanno usati tutti i mezzi per respingerli, eventualmente anche le armi”. “Noi in Libano, in Afghanistan stiamo usando le armi, perché non dobbiamo usarle per difendere i nostri confini?Infine, la perla: “Hitler ha sbagliato tutto: se fosse vissuto nei giorni nostri avrebbe mandato dei tedeschi coi barconi a invadere il mondo e nessuno avrebbe potuto fermarli perche’ ‘beh, ci sono le ragioni umanitarie’.

Piazzale Loreto è molto grande, dico io.

 



Un caffè a Oria.

Ci piace che questo blog si arricchisca, oltre che di notizie riguardanti i cie e le politiche deliranti in tema di immigrazione, anche di riflessioni e pensieri. Ci piace che ognuno metta del suo nella discussione sulla paura del diverso, sulle contraddizioni evidenti tra il principio dell’accoglienza, sbandierato da tutti, e i fatti reali che ogni giorno si ripercuotono su chi, di questa accoglienza, avrebbe davvero un bisogno immediato. Tanto più che la nostra terra, il salento del sole, del mare e del vento, ha nelle sue tradizioni quella di veder arrivare gente di terre lontane, e nei secoli si è dimostrata come una terra povera, ma proprio per questo, forse, più vicina a capire la disperazione di chi chiede una possibilità di vita migliore. E’ forse utile ricordare l’intervista di un “camuffato” tunisino, che per le vie di Oria (Br) chiedeva pane e soldi, proprio come fanno i migranti veri in questi giorni, ad una anziana signora del posto. Lei ha dato tutto quello che era nelle sue possibilità, e ha voluto consolare il “finto tunisino” dicendogli che capiva perfettamente i suoi stati d’animo, essendo stata anche lei emigrante, quando era ragazza, non all’estero, bensì a Milano. Questo articolo è scritto da una di noi, ed è il frutto di una ricerca interiore e di esperienze vissute in questi giorni a pochi passi dalla “tendopoli di Manduria”.

Una tazzina di caffè a Oria

A volte è necessario fermarsi, sollevarsi ed osservare tutto dall’alto, magari creando delle relazioni fra presente e passato, poiché la memoria, se esiste, a qualcosa dovrà pur servire e gli occhi, se esistono avranno certamente una funzione. Continue reading