A pochi passi da te, nelle campagne della tua città, sorge una struttura con mura alte quatto metri, gabbie, telecamere e uomini armati che la presidiano notte e giorno.
E’ un vero e proprio carcere. Ma non lo è. I detenuti di questo non-luogo non hanno gli stessi diritti di un cittadino recluso per scontare la pena a seguito della commissione di un crimine. Essi subiscono una detenzione al fine di essere identificati. La reclusione può durare fino a sei mesi. Ai detenuti non è concesso entrare ed uscire dal centro né avere contatti con l’esterno.
Lo Stato italiano li reclude nei CIE, fino al giorno della loro espulsione. Ma i migranti a volte non subiscono in silenzio, alzano la testa e si ribellano, con sommosse e tentativi di fuga oramai divenuti costanti in tutti i CIE italiani.
Lottano per riottenere la loro LIBERTA’.
Il CIE di Restinco dista solo pochi chilometri dalla tua città. Le rivolte, le evasioni e gli atti di autolesionismo sono all’ordine del giorno e si sono intensificati negli ultimi tempi.
E’ ORA DI DIRE BASTA.
E’ tempo di far sentir loro che non sono soli. E’ tempo di criticare apertamente e attivamente la deriva razzista e liberticida delle leggi italiane sull’immigrazione. E’ il momento di organizzare iniziative, banchetti, presidi e attività di sensibilizzazione su questo abominio moderno.
L’appello è rivolto a tutti coloro che:
– non credono che la libertà individuale possa essere negata in nome di nuove forme di razzismo.
– non accettano che il diritto di uguaglianza di fronte alla legge sia calpestato con aggravanti dovute alla clandestinità.
– che riconoscono, come valori fondamentali, la solidarietà e l’accoglienza.
– credono nell’autodeterminazione e nella libertà di ogni individuo di scegliere dove vivere.
La infame politica di rinchiudere gli immigrati in questi lager viene decisa da pochi ma è il silenzio dei tanti che la rende possibile.
Chiediamo la chiusura immediata del CIE di Restinco, e di tutti i centri presenti sul territorio italiano.
Gruppo NO-CIE Brindisi