Bari Palese: blocco dei binari

dalla Repubblica di Bari

Sta tornando alla normalità la circolazione ferroviaria, sospesa dalle 11.35 alle 14.15 tra le fermate di Bari Zona Industriale e Bari Palese, per l’occupazione dei binari da parte di un gruppo di immigrati ospiti del vicino “Cara” di Palese, il Centro di Identificazione Richiedenti Asilo. Il traffico ferroviario è ripreso dopo l’intervento delle squadre tecniche del Gruppo FS, necessario a verificare l’integrità dei binari e il regolare funzionamento dei sistemi di sicurezza.

LE MOTIVAZIONI – Circa 150 immigrati quasi tutti di nazionalità africana hanno protestano in seguito alla bocciatura delle loro richieste di asilo che avrebbero ricevuto ieri dalla Commissione ministeriale competente. “Vogliamo sapere la verità sulle nostre richieste, altrimenti non andremo via da qui – spiegano – anche perchè molti di noi, dopo cinque mesi di attesa nel Cara, ieri hanno scoperto che devono tornarsene a casa: ci auguriamo che la nostra protesta si estenda”. I migranti mostrano cartelloni con le scritte “Documents ora”, “Go away” e “Non vogliamo rilasciare le impronte digitali, ma vogliamo i nostri documenti”‘.Sostegno alla protesta è stata espressa dal Collettivo antirazzista di Sinistra Critica.

DISAGI AL TRAFFICO – In mattinata si sono avvertiti disagi alla circolazione ferroviaria: lo stop ha causato la cancellazione di 25 treni regionali e ritardi medi di circa due ore per quattro convogli a lunga percorrenza. Trenitalia ha attivato servizi sostitutivi per i viaggiatori con bus-navette tra Bari e Foggia e fornito assistenza e informazioni ai circa 8 mila viaggiatori coinvolti. Per altri treni in arrivo sono stati già preannunciati ritardi da parte delle Ferrovie dello Stato. Il traffico ferroviario è ripreso – fa sapere Ferrovie dello Stato – dopo l’intervento delle squadre tecniche del Gruppo FS.

SOSTENITORI DELLA PROTESTA – L’occupazione dei binari ferroviari alle porte di Bari da parte dei migranti cui è stato rifiutato l’asilo politico in Italia è “la logica conseguenza della esasperazione dovuta alla incapacità delle istituzioni nel dare risposte chiare e precise, e delle politiche razziste e xenofobe dei nostri governi nazionali e locali celati da false politiche solidali”. Lo afferma “Sinistra critica” per la quale la protesta “rappresenta una forma di ribellione rispetto alla repressione che tutti i migranti in Italia ed in tutta Europa subiscono quotidianamente”. “Solidarizziamo con le proteste dei migranti del Cara di Bari per la libertà di circolazione, con la loro richiesta di documenti – conclude – e di una vita dignitosa”.

LA PAROLA DEL PREFETTO
– Interviene sulla vicenda il prefetto vicario del capoluogo pugliese Antonella Bellomo:”Abbiamo spiegato che possono fare ricorso contro il diniego e nel frattempo nessuno li manderà via dal Cara di Bari. Purtroppo – ha aggiunto – probabilmente davano per scontato che le loro richieste sarebbero state accolte: adesso le esamineremo caso per caso”.

CASI DUBLINO – Un problema a parte sono i “cosiddetti casi Dublino – ha spiegato il prefetto Bellomo – che riguardano coloro che hanno presentato le domande in altri Stati europei. A Bari di “casi Dublino” ce ne sono in tutto 80, la metà dei quali proviene dalla Grecia. Per presentare i ricorsi contro il diniego, i migranti dovranno sostenere spese legali. Chi le pagherà? “Ci sono alcune associazioni – ha continuato – e anche il Comune di Bari che si sono offerti di aiutarli”.
“I migranti vorrebbero tutti un permesso temporaneo, come è accaduto per i tunisini, per lavorare e circolare. Ma questo può deciderlo solo il governo. Noi a Bari – ha concluso Bellomo – non abbiamo la soluzione a tutti i loro problemi”.

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