Vi avevamo raccontato già di quel gruppo di tunisini che, arrivati a Parigi, avevano deciso di unirsi, creando il Collettivo da Lampedusa a Parigi. La prima emergenza per loro, dopo un viaggio incredibile per arrivare nella piccola isola siciliana, un mese circa di permanenza in Italia tra centri d’accoglienza, strade, il rocambolesco passaggio della frontiera a Ventimiglia, era, naturalmente, una casa. E qui si capisce come davvero l’Europa sia una sola cosa, in fatto di accoglienza del migrante: a Parigi nessuna risposta dalle autorità, nessuna sistemazione possibile, ed anzi, retate, pestaggi e arresti. Così questi tunisini avevano occupato un posto, una palazzina. Di pochi giorni fa la notizia di un violentissimo sgombero dei gendarmi contro questa, seppur precaria, sistemazione.
I tunisini non si sono dati per vinti e, incoraggiati dal clamore di questo sgombero, hanno ricevuto l’appoggio di molti francesi solidali. Ora hanno occupato un altro spazio, una palestra. Le autorità assicurano che non faranno irruzione a determinate condizioni da rispettare. Tutte le informazioni le trovate su Macerie e storie di Torino.
I migranti, con la loro voglia di una vita migliore, entrano in Europa diffondendo il conflitto. E’ lo stesso che hanno scatenato nei loro paesi per chiedere condizioni migliori. E’ proprio quello che mette in evidenza tutte le mancanze e le ipocrisie occidentali.