a volte penso di svegliarmi al mattino e scoprire che tutto è cambiato, camminare per strada e vedere uomini innamorati dell’umanità, sentire lingue incomprensibili, che siano tutti impegnati a lavorare la terra o a costruire cose belle, niente cemento, solo alberi, fiori, prati e piccoli orticelli… uccellini che canticchiano e svolazzano senza paura dei cacciatori, e nessun animale affettato in un piatto…è di sogni che si vive, ma cercare di diventare io stess* il cambiamento che voglio vedere nel mondo è l’unico principio che mi dà forza nei momenti di sconforto.
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a volte penso di svegliarmi al mattino sconfortat* dall’esistente, guardando fuori dalla finestra la pioggia che cade inarrestabile, ma che non lava via tutte le nefandezze su cui questo mondo si basa, penso che stando ferm* non solo niente cambierà, ma continuerà inesorabile anche grazie alla mia indifferenza, che diventa complicità…allora dovrò uscire, prima o poi, e con ogni mezzo possibile tentare di sabotare, ostacolare o colpire chi devasta la mia aria, saccheggia la mia terra, mortifica la mia libertà e la mia gioia…a volte anche un piccolo gesto può servire, o è proprio necessario…basterebbe che tutti lo facessero, ognuno a modo suo…sarebbe l’utopia della gioia contro un’esistenza di privazioni imposte, il colore contro il grigio. In fondo è di libertà che abbiamo bisogno.