L’Unione Europea bacchetta l’Italia, l’Italia bacchetta l’Europa perchè bacchetta solo l’Italia e non anche gli altri paesi…che tristezza!
Ma andiamo a spulciare questa maledetta direttiva comunitaria sui rimpatri, così capiamo se il problema è il reato di clandestinità o la costruzione, mattone su mattone, (si legga accordo su accordo, direttiva su direttiva) di una mastodontica recinzione invisibile (a volte anche no!) intorno ad ogni stato europeo nessuno escluso.
La direttiva rimpatri è quella che impone agli stati europei di rimpatriare i cittadini degli stati terzi che soggiornano in maniera irregolare (soggiornare in maniera irregolare su un pezzo di terra è una scena che mi fa venire i brividi, non riesco proprio a capire dove sia il problema!), e prevede tutta una serie di diritti che, chi si occupa da un pò di questa tematica sa benissimo non solo che vengono sistematicamente violati, ma che non sono affatto considerati, ma comunque è chiaro in ogni rigo che il rimpatrio deve avvenire! E se colui che deve essere rimpatriato resiste?, si dimena? Cosa prevede la direttiva? In allegato, sotto il titolo “Uso delle misure coercitive”, si legge:
La misura coercitiva applicata non deve compromettere o minacciare la facoltà di respirare normalmente del rimpatriando. Se vi è uso della forza, si deve assicurare che il rimpatriando rimanga con il torace in posizione verticale e che nulla opprima o interferisca con il suo torace impedendogli di respirare normalmente. I rimpatriandi che oppongono resistenza possono essere immobilizzati con mezzi che non ledano la loro dignità e integrità fisica.
I “rimpatriandi”, (ridicolo neologismo che eufemisticamente cela: “coloro che sono costretti, anche con misure coercitive, a tornare da dove sono fuggiti”) devono respirare, dunque, grazie…signori grazie…se vi risparmiate di togliermi l’aria! Era necessario scriverlo in un articolo di legge, che si abbia diritto a respirare? Mah! Attenzione a questa:
I rimpatriandi non portano manette o altri mezzi restrittivi all’atto della consegna alle autorità locali. Due possibilità: o hanno deciso che qualcuno dall’altra parte possa incazzarsi se vede un uomo ammanettato senza che abbia commesso reato, e per l’Unione Europea, come ribadito recentemente non esiste il reato che l’Italia si era inventato, ma come credo sia chiaro…nulla cambia! Oppure, vogliono riportarsi le manette a casa Europa, perchè dovrebbero rimanere a loro?
L’Unione Europea è salvaguardia degli interessi dei più ricchi, non è mai espressione popolare, nessuno conosce cosa decide il Consiglio Europeo, decide chi può entrare in un pezzo di terra, e paga, paga…regala soldi agli stati affinchè vada in porto ciò che è sempre decisione oligopolistica.
Qualche voce dissonante nel parlamento europeo a volte sembra cogliere qualcosa ma, come permette la democrazia, a volte può aprire bocca persino Mr Borghezio. Riporto letteralmente:
Onorevole A: “un’Europa costruita sul principio della diffidenza”. Il tema, ha poi spiegato, non è l’utilità di una direttiva, che crea una disciplina comune e condivisa, bensì il suo contenuto. Il giorno dopo la morte di 150 clandestini annegati nel Mediterraneo, ha sottolineato, “voi ci chiedete di mandare a dire ai sopravvissuti che da domani…si troveranno di fronte ad un provvedimento che prevede fino a diciotto mesi di reclusione”: un principio giuridico “devastante” che prevede la possibilità di privare della libertà un individuo per provvedimento amministrativo e senza aver commesso alcun reato. “Ciò che mai tollereremo nei nostri paesi nei confronti di un cittadino europeo”, ha esclamato, “lo permettiamo e lo sosteniamo per gli immigrati irregolari”.
Onorevole B: “questa direttiva è una vergogna, un insulto alla civiltà giuridica dell’Europa”.Inoltre, “è un orrore che rischia di cancellare millenni di cultura dell’accoglienza, le radici profonde di un’identità europea forgiata da pratiche di ospitalità e l’ennesimo monumento alla fortezza Europa, la materializzazione dell’utopia reazionaria che vuole impedire la libera circolazione di uomini e donne”. “Non si può arginare il diritto alla mobilità rinchiudendo dietro un filo spinato o dentro un puzzolente centro di detenzione uomini e donne”.
Onorevole C: “la politica sull’immigrazione dell’Europa ha un difetto fondamnetale: parte esclusivamente dalla visione della difesa dei diritti dell’uomo, quando bisognerebbe anche pensare di difendere i diritti dei popoli, la loro libertà, la loro sicurezza, il loro diritto a non essere invasi…” CHI SARA’ COSTUI?